Regolamento LLPP Laurea breve

llpp

In arrivo il Regolamento attuativo del Codice dei Contratti pubblici

Il testo, adeguato ai pareri del Consiglio di Stato e della Corte dei conti, è all’esame del Consiglio Superiore LLP.

Con l’istituzione di una apposita commissione presieduta dall’ing. Giovanni Guglielmi, il Consiglio Superiore dei lavori pubblici ha avviato l’esame del Regolamento attuativo del Codice dei contratti pubblici (Dlgs 163/2006).

Sembra che il Regolamento attuativo riguardante i contratti pubblici sia arrivato al capolinea, nonostante le sospensioni e i blocchi da parte della Corte dei Conti (vedi sezione Lavori Pubblici), i lavori sono ripartiti. La commissione esaminatrice presieduta da l’ing. Giovanni Guglielmi ha provveduto ad adeguare il regoolamento. Da notizie pervenuteci sembrerebbe che i l’escusione dei Laureati sia stata confermata, infatti il regolamento continua a considerare all’art. 3 alla lettere aa) come titolo di Laureato colui in possesso di laurea magistrale o specialistica ai sensi dell’ articolo 3, comma 1, lettera b), del decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270, mentre considerea per laurea breve quella di cui all’articolo 3, comma 1, lettera a) del citato decreto ministeriale n. 270 del 2004.

In pratica il laureato (L) con il regolamento attuativo del Codice dei contratti pubblici diventa colui in possesso di Laurea Breve e il laureao Magistrale (Lm) diventa colui in possesso di Laurea.

Un regolamento presieduto da un ingegnere “magistrale” non poteva non altro che esludure tutti gli attuali laureati e pilotare tutte le capacità e competenze nel settore dei lavori pubblici verso i possessori di laurea specialistica.

Per conoscenza alleghiamo lo schema di commento al Regolamento di attuazione del Dlg 163/06:

SCHEMA COMMENTO CUP3 AL REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DEL DLG 163/06

In considerazione di quanto proposto, la categoria dei Laureati in ingegneria in possesso del titolo accademico di “LAUREA IN INGEGNERIA” ha chiesto di diffidiare l’ing. GUGLIELMI Giovanni presidente della commissione esaminatrice del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici a usare l’appellativo di Laureato breve nei nostri confronti.

Per contro pubblichiamo una prima proposta di modifica allo schema di regolamento di attuazione del DLG 163/06 elaborata da un nostro collega con la quale invitiamo La Commissione esaminatrice in persona del presidente a apportare le modifiche qui evidenziate:

PROPOSTA DI MODIFICA AL REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DEL DLG 163/06

25 Risposte

  1. spiegatemi a che serve una laurea triennale in ingegneria se ad ogni cosa ci vogliono tagliare fuori!!!è veramente scoraggiante pensare di intraprendere una eventuale carriera sapendo di essere sempre mal considerati dai senior o da chiunque..ma chi ce la fa fare…fra poco ci toglieranno anche il titolo di ingegnere iunior,ditemi voi a che serve farsi il sedere tre anni…VE LO DICO IO,SOLO PER SUBIRE INGIUSTIZIE DA PARTE DEI SENIOR O DI CHI E’ SUPERIORE….

  2. ragazzi qui stiamo veramente sminuendo un fior fiore di laurea.triennali o no siamo sempre professionisti.ma qui sembra che siamo considerati meno di altre figure professionali..siamo una specie di barzelletta.ma dai dai..spero che almeno non ci strappino quel minimo di titolo e di competenze che ad oggi abbiamo.è umiliante la situazione.fate qualcosa per difendere i nostri diritti.ma veramente.

  3. Prima gli stupidi motivi per far annullare il dpr 328, poi i carnevaleschi documenti interpretativi dello stesso ed ora l’obiettivo dei sig. quinquennali è quello di modificare a nostro sfavore l’assetto dei titoli accademici stabiliti dalla legge con un regolamento di attuazione del LL.PP. che, se fosse approvato cosi com’è, farebbe sentire tanta bella gente legittimata nel definirci “laureati brevi”, termine spesso usato in termini dispregiativi.
    Signori se perdiamo su questo punto abbiamo chiuso.
    Sulla possibilità degli Ingegneri Laureati di prendere appalti pubblici mi sembra che qualche tribunale si era già espresso a nostro favore.

  4. è incredibile! quindi ad esempio un ing. senior chimico vecchio ordinamento potrebbe svolgere un lavoro pubblico vietato ad un ing. civile junior che è un tecnico del settore? ho capito bene? se è così mi sembra veramente assurdo.

  5. Quello che succede mi amareggia, ma non mi sorprende, io provengo dalla file dei Periti Industriali, e so per esperienza diretta che se non hai un ordine autonomo che ti rappresenti, e tuteli le tue prerogative, (gli ordini sono organi del Ministero di Giustizia), non avremo mai difesa.
    Quante volte ingegneri e architetti hanno provato a scippare le competenze dei tecnici diplomati, sono stati sempre respinti in sede politica che giudiziaria.
    La mancanza di una nostra rappresentanza autonoma istituzionale, comporta anche mancanza di mezzi economici per fare i ricorsi, la colletta va bene per il parroco non per le professioni.
    La infelice scelta del legislatore di creare il settere B è alla radice dei nostri problemi.
    Gli ing. senior chiedono ai politici la nostra cancellazione, io chiederei invece la nostra autonomia. Un Albo tutto per noi, escludendo geometri e periti, che sono un’altra cosa.
    Scusate lo sfogo, ma io non vorrei rimanere un giorno di più in casa di chi mi sminiusce e vuole impedirci di lavorate da liberi professionisti.

  6. Lo specifico ordine a cui appartengo non ha mai prodotto atti contro gli Ing. della sez B, ma visto il comportamento del CNI quale organo di rappresentanza di tutti gli ordini d’Italia devo dire che su questo punto BRUNO ha perfettamente ragione.
    Dobbiamo avere un nostro ordine che ci tuteli e ci rappresenti in tutte le sedi. Il CNI è l’organo supremo che tutela gli interessi della categoria di tutti gli ingegneri. Ci sta tutelando a noi ? Come no, erano più tutelati gli Ebrei sotto il nazzismo che noi dal CNI.
    Si devono solo vergognare !!

  7. Dobbiamo lottare per difendere i nostri diritti, sia sul piano del principio che su quello legale. Si, vero, un nostro Albo sarebbe auspicabile, poichè ci stanno trattando davvero malissimo, neanche avessimo acquisito la laurea dal tabaccaio insieme al gratta e vinci e le caramelle. Se invece capissero la passione che abbiamo messo nei nostri studi ci darebbero più considerazione. Loro lo sanno che abbiamo fatto esami importanti e che se abbiamo scelto di non continuare è perchè probabilmente le nostre famiglie ci hanno chiesto autosufficienza economica dopo averci fatti studiare quasi un ventennio tra scuole dell’obbligo ed università, già perchè qui si parla di titolo triennale ma si sa bene che la durata media poi si sposta a 5 anni. C’è una crisi economica in atto, quale famiglia puo’ mantenere due figli all’università? Se lo sono chiesti? Immaginate poi, per quegli studenti che vivono nelle aree meno produttive/ricche del paese, come sia difficile mantenerli agli studi. Credete che sia socialmente accettabile? Credete che questo sistema di cose, con la gente che invecchia ed i giovani che non realizzano famiglie andrà avanti ancora per molto? Per cinquantanni e più si è data la possibilità pure agli ingegneri elettronici di costruire palazzi a venti piani e non mi risulta che siano crollati; ora si esclude che un ingegnere industriale triennale/iunior possa fare un impianto pubblico di carattere standard? o piuttosto che un triennale civile possa progettare un’isola pedonale? Una volta m’insegnavano che conta la forma mentis, che se hai le basi poi le cose le impari strada facendo. Qui mi sembra che si vogliano solo consolidare dei tetti di protezione invece, a difesa e scudo contro una società più nuova e fresca, adeguatamente preparata e desiderosa di imparare dalla vita e non di insegnarla ai meno fortunati. Forza, lottiamo!

  8. Sono d’accordo con eradimaggio, dobbiamo lottare tutti insieme, non capisco come da un lato il CNI voglia annetterci alla sezione unica dell’albo degli ingegneri e il nuovo regolamento attuativo del codice dei contratti pubblici sia così limitativo nei nostri confronti.
    Pongo inoltre questa domanda:
    é lecito firmarsi nei progetti dott. ing ed apporre in nostro timbro di ing iunior? perchè ho avuto delle lamentele in proposito.
    Saluti a tutti

  9. Concordo pienamente con Bruno.
    L’unica soluzione che possa definire e tutelare le competenze degli ingegneri triennali è quella di creare un nostro esclusivo Albo Professionale.
    Ci siamo chiesti come mai tale proposta non è mai stata fatta dal CNI. il quale anzi mi sembra interessato a trattenerci nella Sez. B.???
    Proporrei a tutti i colleghi di fare sapere tramite questo sito se condividono quanto detto da Bruno , e Marco ed io stesso, di modo che i nostri rappresentanti possano valutate la proposta di muoversi al più presto verso questa direzione, l’unica a mio avviso che possa reaalmente tutelarci.

  10. Ciao a tutti, perchè non cominciare a farci sentire da tutti? Nello specifico intendendo, fare dei “nostri” comunicati stampa per far conoscere a tutti la nostra condizione di sfrattati in casa. Si parla di Università, baroni e affini ma non si parla di ciò che si può fare quando ci si laurea in Italia!!! Chi sa che bella puntata potrebbe fare REPORT, MENTANA, VESPA o SANTORO…credo che il governo si dovrebbe occupare non solo dell’università ma anche dei suoi laureati! Loro ci creano e loro ci distruggono??? E il presidente del consiglio è sempre lo stesso, ma qual’è la regia?

  11. Sicuramente è necessaria una maggiore considerazione ed una maggiore rappresentanza della sez. B all’interno degli ordini ma soprattutto all’interno del CNI.
    TUTTAVIA rifiuto totalmente quello che dicono alcuni colleghi di separarci in un albo esclusivo per noi, perchè siamo ingegneri e occupiamo a pieno titolo e a testa alta il nostro posto nella rispettiva sezione, all’interno dell’ordine degli ingegneri. Del resto abbiamo fatto tante giuste e sacrosante polemiche per l’albo dei tecnici laureati ed ora si leggono queste cose. Se il CNI spesso ci sminuisce e cerca di imporre limiti inesistenti, perchè l’ingegnere anche di sez. B deve poter utilizzare, tutta la sua creatività ed il suo ingegno, poiché fa parte della sua indole, per concepire opere che siano al passo coi tempi e che migliorino sempre e comunque l’ambiente circostante ed il modo di vivere di tutti.
    Poi personalmente l’ordine, con i rispettivi consiglieri, al quale appartengo io è sempre disponibile e fin ora si è sempre comportato equamente sia con gli iscritti alla sez. B come per gli iscritti alla sez. A. Tutto ciò non a niente a che vedere con il regolamento dei LL.PP. e peraltro nelle modifiche proposte, si legge solo per alcune competenze solo laurea Magistrale e Specialistica e non compare laurea. Per cui per alcune cose sembra escluderci totalmente, spero di essermi sbagliato o probabilmente io non ho fatto molta attenzione leggendo il documento elaborato dal CUP3.

  12. ENRICO-75, FIRMARSI DOTT. ING. E’ ASSOLUTAMENTE LECITO !!
    Il termine Ing., in se, non specifica le competenze proprie di ogni ingegnere. L’attributo “iunior” sta a dettare delle competenze associate al tipo di ingegnere e cioè che determinate cose non le possiamo fare. Ma nemmeno un Ing. informatico della sezione A può fare i lavori del settore civile e ambientale. Ne consegue allora che il termine “Ing.” e basta non lo potrebbe scrivere più nessuno perché se io devo specificare che sono iunior e non posso fare determinate cose, tu mi devi specificare che sei informatico, per esempio, e non puoi fare i lavori del settore civile e ambientale. Dovete capire che l’art.45 del DPR 328/2001 parla della professione di Ingegnere come ruolo unico e non si riferisce solo alla sez.A come il CNI ha detto con grande delirio e ignoranza.
    L’Ordine a cui appartengo che, ripeto, non si comporta male con la nostra categoria e non è in linea con il CNI, a seguito di queste considerazioni ha deliberato in maniera assolutamente legittima che sul nostro timbro e tesserino ci sia scritto “Dott. Ing. Mario Rossi” e la lettera B che precede il numero d’iscrizione a testimoniare le competenze iunior., oltre al settore ovviamente.
    In sostanza tu puoi scrivere Dott. Ing. Mario Rossi, quello che non puoi scrivere è, per esempio, dott. Ing. Civile e ambientale Mario Rossi, ma devi mettere civile e ambientale iunior se specifichi il settore di competenza.
    Tu sul progetto puoi mettere tranquillamente dott. Ing. perché la specifica del settore di competenza la detta il timbro professionale.
    NON ABBIATE DUBBI SU QUESTA COSA !!

  13. Grazie Marco tutto è nato perchè facendo una perizia edile con laureati del vecchio ordinamento erano tutti denominati dott. ing. (uno era anche informatico!) pertanto sosostenevano che la cosa generava confusione in quanto non risultava evidente che io appartengo alla categoria degli iunior. riguardo alla discussione generale ritengo che dobbiamo rimanere nell’albo degli ingegneri e lottare per le nostre competenze senza esiliarci in un albo a parte.

  14. Ing.anonimo è giusto quello che dici, in un paese normale noi dobbiamo appartenere all’ordine degli ingegneri punto e basta. Il problema è che questo non è un paese normale e capita, come è capitato a me, di sentirti chiamare “falso ingegnere” e ad una tua reazione ti senti rispondere “guarda che anche il CNI che vi rappresenta la pensa cosi, e se lo dicono loro……”. Non andiamo lontano in questo modo.

  15. ingegnereiunior ci sono novità su questa abolizione del dpr?

  16. X Marco ….
    Anche questo è vero.
    Anche a me è capitato di sentire affermazioni offensive nonché false nei nostri confronti, ma spesso queste almeno nel mio caso venivano fuori da gente che era laureata in tutt’altre discipline o da gente senza nessun titolo, che con tutto il rispetto, però non hai mai frequentato l’università, e devo dire spesso da tecnici diplomati non laureati. Per non dimenticare la stampa.
    Aldilà di tutto credo che sia importante dimostrare alla gente ciò che realmente siamo capaci di fare, solo così saremo valorizzati. Lasciamoli parlare pure queste persone che non so come definire, noi rispondiamo coi fatti……
    Progettiamo e realizziamo opere, purché rientrino nelle capacità di ognuno a secondo delle proprie conoscenze e siano standard, di qualunque genere, opere che rimangano e possano per la loro qualità eccelsa stupire chiunque, comportiamoci con professionalità con il cliente e con la collettività che ci chiama ad espletare un incarico, non abbassiamo mai la testa per sentirci inferiori ad altri. Ricordiamo sempre che siamo esperti nel nostro settore, e con il buon lavoro possiamo diventare l’orgoglio ed un vanto della categoria degli ingegneri laureati italiani, paragonandoci alle figure degli ingegneri francesi o inglesi che loro sono in maggioranza e hanno fatto grandi cose senza limiti così come dovrebbe essere. Allora il CNI ci valorizzerà.

    P.s. : ho scritto tante cose forse perchè sento di poter fare bene il mio lavoro, con gli studi che ho fatto e con l’esperienza acquisita e da acquisire negli anni.

  17. Mi pare che il paese stia rifiutando la nostra figura. O meglio qualcuno sta facendo in modo di danneggiare in maniera irreversibile la nostra immagine. A mio avviso il Regolamento ci taglierà dai lavori pubblici come un macete. Di recente il Ministero per lo Sviluppo Economico non ci ha ritenuti idonei per svolgere la mansione di responsabile tecnico (a differenza dei periti). Gli studenti in piazza manifestano per il ripristino del Vecchio Ordinamento (pilotati alla grande). Il CNI ha deliberato per il ripristino del ciclo unico facendo a pezzi la nostra “professionalità”. Sempre il CNI sta spingendo per quanto può per ottenere a gennaio la soppressione delle sezioni B. Contemporaneamente geometri e periti stanno lavorando per la Riforma Professioni, nella quale riproporranno l’Albo Unico dei Tecnici Laureati con l’obiettivo di inglobarci tutti. Sempre più uffici rifiutano i nostri progetti in zona sismica. Nei bandi e concorsi oramai appare solo laurea magistrale o vecchio ordinamento. Nel contempo si continuano ad ignorare i problemi veri che sono architetti che progettano impianti di illuminazione, strade, geometri incaricati di opere in cemento armato, periti che progettano impianti industriali enormi, ingegneri che arrivano dall’India, Cina e Romania che stanno invadendo il nostro mercato. Siamo presi in giro da tutta l’Europa, nella quale i triennali hanno pochi limiti e possono accedere alla sezione più elevata con la formazione continua, con l’anzianità e con i master. Vergogna Italia.

  18. Un grande Prof. mi ha detto una cosa verissima. All’inizio tutti gli ingegneri dovrebbero essere iscritti alla sez.B perchè l’università non insegna a lavorare, per quello ci vuole l’esperienza e un buon maestro nella pratica professionale. La differenza tra la laurea e la laurea magistrale dovrebbe consistere in un diverso periodo di esperienza per poter passare alla sez. A. Per me questo è quanto di più saggio io abbia mai sentito sull’argomento, ma è una mosca bianca perchè in questo schifoso paese contano solo le politiche baronali. Vergogna italia, vergogna CNI.

  19. Io penso che si faccia tanta demagogia per arrivare a privilegiare la casta che oramai si è creata all’interno degli ordini provinciali.

    Attraverso linguaggi talvolta al limite della diffamazione e comunque linguaggi denigratori da parte di colleghi ingegneri della sezione A nei confronti di colleghi ingegneri della sezione B vengono dette cose e intraprese azioni che vanno contro la LEGGE ITALIANA, ovvero:

    > il nostro titolo di studio è LAUREA e non LAUREA TRIENNALE o LAUREA BREVE. Infatti il DM 509/99 stabilisce che per conseguire la LAUREA (e non dispregiativamente laurea breve o laurea triennale) occorrono 180 crediti (3 anni) – art. 7, comma 1, così come per i nuovi corsi con la riforma nel DM 270/2004 all’art. 7, comma 1

    > la nostra professione è quella di INGEGNERE e non PROFESSIONE DI INGEGNERE IUNIOR che non esiste in nessuna legge. Infatti nel DPR 328 al capo IX si parla di “professione di ingegnere” e non si parla di professione di ingegnere iunior da nessun altra parte, quindi se mi chiedono “professione?” io rispondo “ingegnere”

    > la nostra qualifica accademica è quella di DOTTORE, conformementeal DM 270/2004, art. 13 comma 7

    Pertanto davanti al nome e cognome, se si mette TITOLO ACCADEMICO e PROFESSIONE siamo legalmente tutelati a scrivere: DOTT. ING.

    Mentre gli ordini vogliono denigrarci mettendo ing. iun. ecc…. “ingegnere iunior” è una parte del titolo, non la professione! il titolo completo è nella forma: “ingegnere iunior dell’informazione” per la sezione B e “ingegnere dell’informazione” per la sezione A.

    La stessa cosa avviene per l’affidamento dei lavori pubblici.
    C’è scritto chiaro e tondo sul DPR 328/2001, art. 46, comma 3, lettera a1 e b1

    Addirittura si intentano cause e si fanno spendere soldi pubblici per far credere che questo non sia vero!

    E allora io mi auguro che il governo intervenga affinchè gli ordini comincino a rispettare la normativa vigente in modo da eliminare la discriminazione umana contro di noi.

    VERGOGNA colleghi della sezione B! State danneggiando anche voi stessi, i vostri figli che sono obbligati a fare questo percorso e lo Stato Italiano.

  20. a mio avviso dipende dalla linea che tende adottare il governo. mi spiego. in europa e in usa e forse in molto altri paesi le lauree triennali sono accettate e condivise quindi nn vedo perche anche l’italia nn si debba uniformare.. se nn lo facesse rimarrebbe indietro e invece di inglobarsi con il resto dei paesi industrializzati ne aumenterebbe il distacco.
    Inoltre nn capisco perche limitare le competenze a noi.. dovrebbe essere il commitente a scegliere il proprio progettista..
    per provocazione : nel lavoro che svolgo vedo molti geometri capaci e validi portare via il lavoro ad architetti senior obsoleti e seduti sul loro titolo ( questo succede in gare di appalto). tutto questo per dire che dovrebbe essere il bando a decretare il vincitore o nn il pezzo di carta!

  21. Il Giolitti diceva che governare l’Italia non è difficile è inutile, se la storia si ripete è il nostro caso.
    Gli ingegneri senior, non ci vogliono, l’albo separato non lo vuole una gran parte degli iunior, con i periti industriali non andremo mai.
    Non ci rimane che un intervento divino magari con intercessione della Santa sede.
    Stiamo calmi la riforma del 328 è talmente complicata e va da incidere su interessi diffusi che il Governo Amato riusci a vararla solo a camere sciolte.
    Non mi sembra che la politica abbia annunciato di sposare la richiesta del CNI, anzi il tutto è caduto nell’indifferenza generale.
    Teniamo sempre a mente che non è relativamente importante l’albo in cui siamo iscritti, come ci chiameranno, ma le competenze a progettare in materia più ampia possibile.

  22. Un regolamento dovrebbe basarsi sul rispetto scrupoloso della legge, davvero non si capisce perchè non si dà spazio a chi è preparato ed ha voglia di fare. E’ inconcepibile.

  23. Mi risulta che il Consiglio Superiore ha licenziato il suo parere sul regolamento, che ora andrà al Consiglio di Stato, al Consiglio dei Ministri e alla Corte dei Conti.
    Ho letto alcuni commenti al parere, ma nessun riferimento alle nostre osservazioni sulla professione di ingegnere laureato.

  24. Non è cambiato proprio niente sul Regolamento. Il Sindacato ha fatto qualcosa? Ne va del futuro di migliaia di professionisti laureati.

  25. Per modificare il regolamanto occorre fare un esposto al Consiglio di Stato e alla Corte dei Conti.
    Se nulla cambia, trattandosi di un regolamento, si può fare un ricorso al TAR Lazio.
    Vediamo se il “sindacato” ha gli attributi o no!
    Altrimenti proporrei un cambiamento al nostro nome nel più appropiato di “abbaiatori alla luna”.

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