CNI: ATTACCO AL 3+2

paolo-stefanelli

Per il laureato triennale riconsideriamo l’opportunità…

Il CNI ha chiesto tramite un comunicato stampa (in allegato), il ripristino del percorso universitario di 5 anni. Nel comunicato stampa si legge che il percorso formativo 3+2 non garantisce gli stessi livelli qualitativi del percorso unico di 5 anni. In considerazione della posizione attuale dei laureati triennali si fa riferimento all’opportunità di rivalutare il percorso formativo del laureato triennale, al limite riconsiderandone l’opportunità di farlo accedere nella sezione A dell’Albo degli Ingegneri.

Nel caso in cui si addivenisse alla abolizione del titolo di ingegnere iunior, il Consiglio Nazionale chiede di individuare un adeguato sistema di misure compensative, di natura formativa e professionale, per l’eventuale accesso dei triennali nell’Albo degli Ingegneri sezione unica.

In pratica si chiede l’Abolizione del percorso formativo 3+2 e di conseguenza l’abolizione del DPR 328/2001 che ha creato la figura di ingegnere iunior. Di contro si prevede l’opportunità attraverso delle misure compensative che prevedono corsi di formazione di natura professionale, con le quali gli attuali ingegneri triennali potrebbero incrementare la loro formazione professionale, al fine di consentirgli l’ingresso nell’albo degli Ingegneri a sezione unica.

Con questo comunicato stampa si apre uno scenario complesso per tutti gli ingegneri triennali nel quale ci sono due correnti che cercano ti trascinare con se la categoria dei triennali, una guidata dagli Ingegneri, che cerca di riposizionare in modo chiaro il sistema professionale italiano riportandolo a come era prima dell’uscita del DPR 328/2001 e della riforma universitaria del 1999 ammettendo l’ipotesi di inglobare le attuali figure di ingegnere iunior nel proprio albo,  e l’altro guidato da Geometri e Periti, che cerca di incrementare le proprie competenze professionali sfruttando la posizione degli ingegneri iunior inventandosi un nuovo albo (dei Tecnici Laureati) nel quale di fatto gli attuali Geometri e Periti si autopromuovono con la figura di Laureato.

L’idea del CNI formulata attraverso questo comunicato stampa potrebbe essere quella di far in modo di riportare nel sistema italiano un unica figura professionale di Ingegnere in modo da allontanare l’idea dei colleghi provenienti dal percorso di scuola media superiore (Geometri e Periti), che dalla nascita della figura dell’Ingegnere iunior, stanno insistentemente facendo delle pressioni agli organi istituzionali al fine di creare un nuovo albo professionale (Albo professionale dei Tecnici Laureati)  che inglobi gli attuali professionisti a formazione universitaria del percorso triennale, con lo scopo di rivendicare anche per se stessi (Geometri e Periti) le attuali competenze professionali attribuite alla categoria degli Ingegneri iunior, che sono vicine a quelle dei colleghi Ingegneri.

In Allegato: Comunicato stampa n. 12 del Consiglio Nazionale degli Ingegneri

49 Risposte

  1. da un lato non sarebbe poi tanto male se potessimo far parte dell’albo unico degli ingegneri..in questo modo ci eviteremo quello sgradevole termine di iunior che sminuisce il nostro titolo….

  2. Le cose cominciano a chiarirsi, il rinvio della sentenza al Consiglio di Stato, causata dal CNI con il mancato deposito dei documenti richiesti, si sposa con il Comunicato Stampa di scarico dei triennali.
    La laurea triennale deve cessare di esistere, accortosi che i documenti del Centro studi, sono oltre che deliranti inutili, per negare le competenze stabilite per legge si chiede l’abolizione del corso di laurea.
    Le misure compensative saranno gestitite dal CNI e pochi saranno salvati.
    Dai rappresentanti dei triennali in consiglio un silenzio assordante.
    Il nostro fururo sarà con i Periti industriali e Geometri.

  3. gentile ingegnereiunior volevo sapere se dovessero annullare il dpr 328/2001 il nostro titolo quale sarà??se faremmo parte della sezione degli ingegneri saremo anche noi ingegneri?

  4. Mi sembra una buona opportunità. A condizione però che PRIMA TUTTI i triennali accedano alla sezione A e poi si abolisca il percorso 3+2, con il ritorno al percorso quinquennale.
    Lasciando liberi chi dichiarerà, fin da subito, che non intende sottoporsi allo stress di altri studi(inutili a mio modesto avviso)per il “passaggio”.
    Non un sanatoria, bensì una libera scelta che consenta di apprezzare il curriculum professionale, più che le capacità di lecchino tipiche delle nostre latitudini.

  5. secondo voi che titolo ci daranno?ingegnereiunior sai qualcosa??? ing.ir francesco

  6. Per me potrebbero anche farlo ma solo a condizione che la nostra laurea venga riconosciuta come tale cosi com’è senza integrazione alcuna e l’iscrizione all’ordine unico sia automatica senza altre formalità o esami. Noi abbiamo già dato sia come anni di studio e sia come sacrifici di natura varia.
    Inoltre questo tira e molla sul nostro futuro è vergognoso, come possiamo lavorare sapendo che oggi siamo dei dott. Ing. e domani non si sa. Se non dovessimo esserlo più, come verremmo considerati nell’ambiente di lavoro in cui siamo inseriti? Ve lo dico io diventeremmo delle persone ridicole con gravi ripercussioni lavorative. Puah che paese di pulcinella questo !!

  7. come ci chiameranno se aboliscono la figura dell’ingegnere iunior??

  8. tanto il dpr 328/2001 non verrà abolito nemmeno a gennaio…e resteremo nella sezione b dell’albo degli ingegneri..

  9. ingegnereiunior ma se davvero venisse abolita la sezione b dell’albo e potremmo iscriverci nella sezione A,che titolo ci sarà dato?acquisteremo le stesse mansioni degli ingegneri???o resteremo sempre degli iunior?

  10. Calma e gesso. Le leggi le approva il Parlamanento della Repubblica e non gli Ordini Professionali.
    Il Comunicato stampa enuncia solo un desiderata.
    Le lauree triennali sono state introdotte in esecuzione di direttive dell’Unione Europea, e non possono essere facilmente abolite senza poi subire le censure dei Tribunali europei.
    Il risultato possibile è un corso universitario di 5 anni senza alcuna laurea intermedia, e uno di 3 anni che dovrà essere riposizionato negli sbocchi professionali.
    I due percorsi non dovrebbero essere sovrapponibili.
    Se gli Ingegneri a percorso unico (e la legge) non ci accoglieranno più, rimangono solo tre possibilità:
    1) gli attuali iscritti alla sez. B, per transitare nella sez. A ,seguiranno (se vorranno?) un percorso di nuovi esami (molti) e qualche titolo (pochi);
    2) Si costituirà un nuovo albo per i laureati triennali, che molto probabilmente rischiano di non chiamarsi più ingegneri e con competenze da riscrivere.
    3) Viene cancellata la possibilità di esercitare una professione intellettuale, niente albo separato, resterà l’opzione del collegio dei Periti , Geometri o come si chiamerà visto che anche loro reclamano cambiamenti.
    Tra le tre ipotesi ci potranno essere poi un insiene di soluzioni intermedie.
    Ma prima ci vorrà il Parlamento, e spero che alla discussione invitino anche noi.

  11. E chi ha la laurea triennale e non si è iscritto dopo lo potrà fare o butta nel secchio la laurea?

  12. Ciao, ragazzi l’unica cosa buona da fare è : ANDAR VIA DALL’ITALIA!! si volevano adeguare all’Europa ma stiamo indietro di 30anni!!!… Gli Ing. “Senior” ovvero i NON iunior, non accetteranno mai l’ingresso nella loro sezione, pertanto o verremo inglobati nei periti oppure, nella peggiore delle ipotesi, si “annullerà” il nostro titolo e non saremo altro, almeno per il mondo del lavoro, che semplici periti industriali tecnici… W Il bel paese! Che schifo!

  13. ingegnereiunior puoi chiarirmi il fatto di come ci chiameranno se aboliranno il dpr 328???grazie

  14. Devo dire che ho delle perplessità a riguardo.
    Abolire solo il 3+2 implicherebbe poi l’abolizione del DPR/328 già chiesta dal CNI. Ma se venisse abrogato il 3+2 e il 328/2001 no ? allora la nostra categoria rimarrebbe isolata senza possibilità di crescita del numero di iscritti e di conseguenza della nostra professionalità. Poi se con l’abolizione del 3+2 viene istituito anche l’albo unico contemporaneamente e ci viene data l’assoluta sicurezza e certezza, matematica di entrare nella sez. A allora sarebbe un altro discorso.

    Comunque Sono d’accordo con Gennaro Casciello, anche se il passaggio deve avvenire obbligatoriamente direttamente al momento del ripristino dell’albo unico, sottoponendo poi tali iscritti a corsi di formazione organizzati dagli ordini provinciali per un periodo di tempo breve (6 – 12 mesi), senza prova finale che possano escludere quest’ultimi.

  15. Cari colleghi non allarmiamoci per una lettera scritta dal CNI e non scriviamo frasi lontane dalle realtà anche per riaccendere questioni che ormai sembravano essere superate dopo l’ultimo congresso.

    Se solo lontanamente si raggiungesse un cambiamento in tal senso ragionate su alcune questioni importanti:

    -Primo, la legge non può essere o almeno generalmente non lo è, retroattiva;

    – se oggi la legge dello stato dice che posso e ho competenze per progettare per esempio un edificio di qualsiasi dimensioni domani non puoi dirmi che non posso più farlo, un pò com’è successo per gli ingegneri v.o. che si sono ritrovati iscritti proprio per questo motivo naturalmente in tutti i settori.

    – Oggi lo stato di abilita ( appunto tramite l’esame di stato) alla professione di INGEGNERE con tanto di diploma di abilitazione poi con l’iscrizione all’albo si acquisisce il titolo professionale, per cui da un giorno all’altro non si può fare marcia indietro e dire domani non puoi fare più l’ingegnere o che non sei più Ing. , dopo che lo hai già fatto e lo stai facendo regolarmente, come dire oggi ti proclamo dott. e domani mi rimangio la parola no non lo sei più.

    – Visto anche che la figura dell’ingegnere prevede anche in altri paesi europei diversi ingegneri peraltro con simili competenze

    – dal punto di vista morale, poi oggi i giovani professionisti iscritti alla sez. B, lavorano in azienda, in enti pubblici, magari anche come dirigente, come libero professionista con lo studio aperto con tanta devozione e passione e sacrificio, domani tu stato non puoi buttarlo sulla strada o stravolgere quello che è, un ing., e quello che è diventato con studio professionalità crescita ed acquisita esperienza nel campo lavorativo, tutto ciò in un paese civile non dovrebbe avvenire.

    Per questo motivi non credo, almeno per gli attuali iscritti, all’ipotesi dei periti o geometri tecnici ecc., e quindi all’iscrizione ad un altro albo con una rivisitazione di competenze soprattutto in senso restrittivo.
    Le alternative quindi semmai si dovesse giungere ad un cambiamento mi pare e spero possono essere le seguenti:

    1. Per gli attuali iscritti alla sez. B l’unica cosa auspicabile è il passaggio dalla sez. B alla sez. A (albo unico), cosa che può avvenire senza particolari problemi.
    2. Bloccare la sez. B con i loro attuali iscritti che rimarrebbero così come sono ad esercitare la loro professione con le attuali competenze, soluzione che ha senso ma che ci lascia come dei dinosauri destinati ad estinguersi.

  16. Dimentichiamo che, almeno sulla carta, siamo ancora in uno stato di diritto. Nel momento in cui abbiamo superato l’esame di abilitazione lo stato italiano ci ha riconosciuto il diritto ad esercitare la professione di ingegnere. A livello costituzionale non è possibile fare azioni retroattive che implichino la perdita di un diritto acquisito per meriti.(si veda il caso dei ragionieri commercialisti che, per quelli che già avevano acquisito il diritto ad esercitare la professione, gli hanno riconosciuto la possibilità di continuare a fare i commercialisti nel loro stato di fatto). Certo è che se ci sono alcuni colleghi che, invece di tutelare il loro diritto ad essere ingegneri, si preoccupano di come verremo chiamati in futuro, sicuramente non diamo un forte segnale di attaccamento alla nostra professione di ingegnere ma apriamo dei varchi nei quali trovano spazi le stupidaggini del CNI.
    Il percorso 3+2 funziona benissimo se lo si vuole far funzionare, se poi tante università hanno fatto il solito pasticcio all’italiana questo è un altro discorso.
    Io personalmente la laurea triennale me la sono sudata di brutto e nella mia esperienza professionale non ho mai avuto problemi di “incompetenza” e nel rapporto con i colleghi quinquennali non sono mai stato secondo a nessuno.

  17. Questi pletorici ingegneri a capo del CNI credono di poter chiudere in un corso di studi di 5 anni tutta la sapienza tecnica. Questo errore li ha già condannati nella storia da molti decenni a questa parte, non essendo più il nostro paese competitivo sul piano industriale, non parliamo di quello informatico dove le calcolatrici ed i computers nostrani ormai fanno bella mostra in qualche museo. Loro credono di essere gli Ingegneri, con la i maiuscola; e che l’Italia è moderna e funzionale grazie alle tecnologie da loro inventate. Purtroppo debbono svegliarsi ed osservare “de facto” che i migliori centri di ricerca ingegneristica sono ovunque, tranne che da noi. L’idea di creare un giovane professionista triennale che potesse lanciarsi nel mondo del lavoro con freschezza e preparazione a loro non piace perchè è una soluzione non prevista dal loro schema mentale per cui è buono solo ciò che è uguale a loro, che è quindi di prestigio non per risultati oggettivi ma per autodeterminazione di chi lo ha creato. Questi Ingegneri sembrano interessati solo a produrre cloni di loro stessi, ignari e sprezzanti che quasi sempre chi ha le capacità di acquisire un complesso titolo triennale decide di lavorare, quindi di non proseguire nello studio, ASSOLUTAMENTE PER SOLE ESIGENZE ECONOMICHE: ma questa per loro è una variabile non prevista. Per loro l’ingegnere è un soggetto i cui problemi economici sono trascurabili poichè è sicuro il suo qualificato inserimento nel mondo del lavoro ad un livello di retribuzione superiore. Ecco l’errore che li condanna più di una sentenza del Consiglio di Stato, confondere una variabile con una costante. Il mondo oggi propone sui più grandi palcoscenici di professionalità mondiale figure di studiosi ben diverse da loro; uomini e donne il cui background di studi è variegato, non incentrato in un unico plesso accademico, bensì fatto da attività di studi in perfetta fusione col mondo del lavoro, nel quale questi individui apprendenti (ai vari stadi) sono stati non solo cervelli ma anche muscoli e braccia di un sistema che li ha messi al potere solo quando ne ha avvertito la reale capacità, attraverso un processo d’inserimento graduale: per cui se oggi pulisci il magazzino con la scopa domani potresti essere il titolare dell’azienda. Questa gradualità cari Ingegneri di rango non può esaurirsi con qualche lavoretto in pizzeria il fine settimana fatto dai bravi studenti figli di buona famiglia che dimostrano a mamma e papà che sanno rimboccarsi le maniche: siamo matti? E’ in gioco il futuro dell’Italia, non scherziamo! L’inserimento nel mondo del lavoro ai più alti livelli richiede tempi molto maggiori: sudore della fronte ed autonomia. Il laureato triennale rappresenta un’opportunità di sviluppo per il nostro paese, io lo credo fermamente. A lui deve chiedersi di continuare a studiare ma non di smettere di lavorare o di lavorare senza un titolo. La restaurazione di aureo passato fatto di miti è illusoria, provocherebbe una frattura col resto del mondo che non possiamo permetterci, specie in questo momento. La figura dell’Ingegnere Iunior è ben distinta da quella dell’Ingegnere, di cosa hanno paura questi professionisti? Dell’assonanza?? Temono che il suono della parola ingegnere mentre esso prosegue in iunior li porti ad un’assimilazione indecorosa? Siano molto prudenti invece, lo dico con umiltà, a non rimanere muti quando un loro omonimo dell’estremo oriente o del nascente sudamerica dovesse malauguratamente far loro notare che tutto quanto indossino o utilizzino in quel momento sia prodotto in paesi di lingua diversa dalla loro.

  18. e allora i futuri ingegneri triennali che si laureano con il 3+2 dove andranno?se si deve fare una riforma seria degli albi professionali bisogna considerare tante cose.io direi che se gli ingegneri senior riusciranno nell’intento di eliminare il dpr328/2001 e conseguentemente la sezione b dell’albo poi faranno ancora piu’ confusione dal momento che,facendo parte di una sezione unica,saremo abilitati alle stesse cose.quindi…

  19. noi ingegneri triennali che stiamo finendo col 3+2 saremo sempre ingegneri iunior???

  20. ragazzi secondo voi aboliranno il titolo di ingegnere iunior??come ci chiameranno??

  21. secondo voi toglieranno il titolo di ingegnere iunior ai laureati triennali???

  22. Ma non tiriamo cazzate

  23. carissimo ingegnere iunior in onore di amministratore del tuo fantastico blog e visto che penso che sei piu informato sulla questione potresti gentilmente farci capire se la figura dell’ingegnere iunior sparirà?e se dovesse sparire che titolo spetterebbe al laureato triennale?

  24. Al momento vi posso dire che la figura dell’ingegnere iunior non sparirà. Ora è stato costituito anche un sindacato SIND.IN.AR.3 che ci difenderà dagli attacchi istituzionali. Se dovesse sparire in un futuro il termine iunior, di sicuro rimarremmo INGEGNERI e resteremo iscritti nell’Albo degli Ingegneri che avrà un unica sezione. quindi niente allarmismi.
    Non fatemi domande a cui non posso rispondere.

  25. Certo è sconfortante leggere tante domande sopra come ci chiameremo:
    Faccio una domanda, tra chiamarsi ingegneri e non avere più competenza a progettare, quindi ad aprire studi tecnici, e chiamarci invece ” tecnico XY” e avere possibilità di progettare cosa scegliete.
    La risposta è sicuramente ingegnere.

  26. se uno che studia ingegneria per ben 3 anni è ovvio che deve essere riconosciuto come ingegnere e chiamato ingegnere..3 anni non sono una passeggiata e di certo nei 3 anni vi assicuro che una persona si fa il “SEDERE”…quindi essere chiamati diversamente da ingegneri è una cosa che ha del ridicolo….di certo è sul CAMPO che si forma un ingegnere,perchè una persona può essere senior ma capirci meno di uno iunior.quindi qualora eliminassero il titolo di ingegnere iunior e le rispettive competenze sarebbe uno scandolo..ciao a tutti e W LA SEZIONE B..

  27. è sconfortante il fatto che vogliono eliminare il titolo di ingegnere iunior..e soprattutto è sconfortante che a voler eliminare il titolo siano i nostri colleghi SENIOR..le misure compensative dovrebbero essere ben altre.ovvero definire in modo chiaro le nostre competenze e soprattutto avere più considerazione dei colleghi triennali che si vogliono immettere nel mondo del lavoro…ce ne sono tanti ingegneri senior che sono degli emeriti incapaci quindi se si vuole fare una riforma seria delle professioni bisognerebbe evitare queste a mio avviso prese di posizione inutili…E soprattutto noi ingegneri iunior dovremo lottare e tenere forte con i denti quel che ci siamo meritati..Il titolo…..

  28. Beh, credo che chi abbia studiato ingegneria all’università lo abbia fatto per diventare ingegnere non altro. L’ingegnere, fino a prova contraria, è una figura professionale che progetta. Se con la laurea triennale non si diventava ingegneri, iunior che sia, avrebbero dovuto dirlo prima in maniera che ognuno di noi avrebbe fatto le sue scielte. Io partecipai alla presentazione ufficiale di questi corsi dove dissero che, se pur con delle limitazioni, saremmo diventati ingegneri, in caso contrario io avrei continuato il mio corso del V.O.
    Abbiate pazienza !!

  29. Vedo che in molti la rabbia annebbia la ragione, intanto comininciamo a mettere i paletti.
    1) il diploma di Laurea in cui è scritto dott. Ing. non te lo può togliere nessuno, quindi chi pone la domanda come ci chiameremo, la risposta non può che essere dott.ing. , titolo accademico rilasciato dalle Università della Repubblica,punto.
    2) a partire dal DPR 328 non c’è più corrispondenza diretta tra il titolo accademico e la professione, infatti con la laurea in ingegneria si può accedere a 5 diverse professioni e altrettanti titoli professionali.
    3) il problema sarà per chi verrà dopo di noi , sempre che le richieste del CNI vengano accolte in legge, visto che in questol caso il corso triennale non esiterà più, o più precisamente sarà trasformato in un’altra cosa .
    4) Molti non si sono accorti che contemporaneamente il Ministero ha già istituito per decreto gli ITS Istituti Tecnici Superiori, corso parauniversitario di 2 o 3 anni dopo la maturità, per formare i nuovi ingegneri iunior alias tecnici superiori.
    Non credo che sia errato trarne delle conclusioni.
    Allora per il futuro, visto che il titolo di Ingegnere iunior è inviso al CNI, il problema non sara il nome, ma le competenze.
    Chi vorrà chiamarsi ingegnere dovra seguire il corso di 5 anni.

  30. La stessa nebbia che in altre persone diminuisce la capacità di comprendere probabilmente.
    Quello che sarà della futura formazione universitaria lo decideranno loro, ogni governo ha sempre voglia di fare riforme in tal senso. Chi ha conseguito la laurea triennale in ing.a oggi ed ha superato l’esame di stato per la professione di ing.ir, ha tutto il diritto di conservare da qui a 100 anni la professione, e le relative competenze associate, riconosciuta dallo stato e di rivendicare sempre e comunque il titolo di ingegnere che gli compete.
    Faccio comunque osservare che anche quando ero studente del corso triennale (uno dei primi per altro), il CNI pubblicava quantità industriali di comunicati in cui chiedeva il blocco di questi corsi e la loro estraneità alla professione di ingegnere dei futuri laureati brevi. Fortunatamante non hanno mai avuto credito in questo senso, ha sempre prevalso la ragione delle linee europee.

  31. cari ragazzi se vi informate meglio dovreste sapere che anche l’ordine degli architetti ha presentato il ricorso per l’abolizione del dpr 328/2001…Solo che il consiglio di stato non solo ha bocciato questa richiesta ma gli ha fatto pagare pure le spese…Quindi anche con gli ingegneri il consiglio di stato non può che fare in questo modo…STATE TRANQUILLI.noi resteremo sempre INGEGNERI…IUNIOR O SENIOR MA SEMPRE INGEGEGNERI….

  32. Non capisco come alcuni colleghi facciano simili affermazioni. Non diciamo cose che creano solo insicurezza per favore.

    Quella del presidente del CNI è solo una lettera che peraltro non ci esclude, ma anzi considera l’opportunità come è naturale che avvenga, di accedere (se così fosse in modo diretto, dato che i v.o. hanno avuto accesso a tutti i settori senza tener conto della specializzazione conseguita, quindi il problema non è la durata del corso di studi) dalla sez. B alla sez. A per il proprio settore rimanendo quindi comunque invariati gli attuali settori.

    Inoltre vi ricordo che la legge non è retroattiva e noi siamo abilitati alla professione di INGEGNERE.
    Se oggi siamo ingegneri domani lo saremo sicuramente.
    Il problema se ci sarà si porrà per coloro che ancora non sono laureati non sono ancora abilitati e non risultano iscritti all’albo.
    Non lasciatevi prendere dal panico alla prima cosa che leggete.

  33. aggiorniamo il sito…..vogliamo notizie e novità……

  34. Io non capisco perchè così tanto accanimento nei confronti dei laureati in ingegneria triennali…se l’albo è stato diviso in settori come giusto che fosse mi chiedo: non è più qualificato per esempio un laureato in ingegneria civile triennale che un laureato (v.o.) in ingegneria informatica o gestionale per la progettazione di un edificio? perchè in passato si è data la possibilità di accedere all’albo con qualsiasi laurea in ingegneria (v.o.) e oggi ci si indigna così tanto per un laureato triennale che svolge il suo lavoro esclusivamente nel suo settore di appartenenza? e poi parliamo di progresso culturale mentre qui in Italia si conservano professioni come geometri e periti industriali che in Europa non sono previsti e si abolisco percorsi di studio universitari? Bà che bel paese…

  35. Non bisogna arrendersi al qualunquismo delle posizioni sommarie, èperchè di questo si tratta, critica ma senza precisa spiegazione, nei contenuti soprattutto. E’ poi non si guarda in faccia alla realtà, che è quella che le istituzioni hanno ostacolato pesantemente lo sviluppo professionale di questa nuova figura, invece di incoraggiarla e presentarla bene nel mondo delle professioni. E’ una brutta storia questa, spero si sani presto e si abbia coraggio. Le sfide vanno accettate sul campo e non sulle carte bollate.

  36. Carisimi,
    appare chiaro che i colleghi della sez. A, sono pronti a “spararci” addosso, ben appostati come cecchini, e dell’iscrizione al loro ordine dei laureati triennali a loro interessa solo il contributo degli iunior alla cassa previdenziale che vi ricordo ha avuto per anni un sistema retributivo e non contributivo e quindi alla lunga avr problemi di sostenibilità.
    Allora pechè non impegnarci a trovare un accordo con Periti e Geometri, che sono destinati a sparire in quanto nei loro albi dal 2017, nessuno potrà più iscriversi?.
    Mi spiego meglio, non rabbrividite:
    Periti industriali, Geometri e Periti agrari, stanno spingendo molto per questo ordine unico, e non aumentare le proprie competenze, ma per poter esercitare ciò che già fanno fino alla pensione (a differenza anche di quanto alcuni di loro credono !!!)
    Sono anche abbastanza ben appoggiati politicamente, la prova di quel che dico è il disegno di legge Vitali presentato da poco, che è un obrobrio e che però il ministro alfano si è detto disposto ad accettare se condiviso dalle tre categorie……… azz. ma perchè le tre categorie???, …… e la categoria dei laureati triennali ?? l’albo in futuro sarà loro …….. nessuno ci inerpella??
    Bene, forse prima di trovarci con una legge fatta che crea ulteriore confusione, forse è meglio lavorare ed impegnarci per modificarla, non credete….
    La politica è fatta di compromessi, troviamone uno.
    Bene, Volete l’ordine unico cari tecnici diplomati?……

    Allora perchè non collaborare a fondare un Ordine o Collegio che domani sarà solo dei laureati triennali con condizioni chiare e favorevoli proprio ai laureati?.
    La mia proposta è questa:
    Fondazione del Collegio degli Architetti ed Ingeneri Tecnici:
    (collegio così l’ordine si sente + importante …….. tecnicamente non ci sono differenze)
    In questo collegio o ordine si iscrivono i laureati triennali in Ingegneria, Architettura e scienze Geo topo cartografiche ognuno rispettivamente con il titolo di :
    – Architetto tecnico
    – Ingegnere tecnico
    – Pianificatore Tecnico
    ed ognuno con le competenze stabilite dal decreto 328/2001, ovvero con la limitazione della “semplicità e delle tecnologie standardizzate ecc. ecc.”.

    Nello stesso Collegio, , accedono gli attuali iscritti all’albo dei Geometri, Periti Industriai e Periti agrari,
    ognuno mantenendo il proprio titolo professionale e specializzazione, ben scrita sul timbro, ovvero Geometra, Perito industriale e Perito Agrario, ognuno mantenendo le competenze al loro assegnate dai decreti del 1929 (che sono inferiori a quelle stabilite per i laureati triennali dal 328).
    ……….. I consigli diretivi dei collegi o ordini sia provinciali che nazionali dovranno essere costituiti per il 51% da laureati suddivisi per rappresentatività di specializzazione, il restante 49%, sino ad esaurimento, potranno essere assegnati ai tecnici diplomati anche qui per rappresentatività dele rispettive specializazioni.
    Vantaggi :
    Organismi di categoria e casse previdenzali nel medio periodo NOSTRI, Assenza di condizionamenti interni dai laureati magistrali che domani ci vedranno esattamente come hanno visto geometri e periti sino ad oggi e che però avranno vita facile a farci la guerra in quanto in futuro saremo ospiti in casa del nemico!!

    Attendo civili riflessioni, !! Ciao!

    Che ne pensate

  37. Ok, in disaccordo, ma potresti argomentare?
    Anche perchè trovo francamente sconcertante che un’iscritto all’ordine degli ingegneri debba fare ricorso personalmente per difendere le proprie competenze che gli vengono dalla Legge, “mi riferisco alla questione di Reggio Calabria”, da che mondo è mondo sono direttamente gli ordini che portano avanti queste cose….. vedasi Architetti per le note questioni degli ambii vincolati a competenza esclusiva (contro ingegneri)…… vedi ingegneri per le competenze esclusive in materia di acquedotti (contro architetti) ……… vedi ingegneri e architetti per le competenze esclusive in materia di P.L. (piani di lottizzazione), (contro i Geometri)…..
    Quindi in un’ordine normale delle cose, l’Ordine, non è un gioc di parole, difende quando questi abbia ragione le competenze dei propri iscritti ……. Svegliamoci, c’è necessità di un’ordine NOSTRO.!

    • Purtroppo noi siamo nati da poco e la giurisprudenza non si è ancora espressa nei nostri confronti ed è per questo che ci troviamo ad affrontare alcuni ricorsi. L’ordine degli ingegneri ha argomentato contro il genio civile di Reggio Calabria, indicando che non spetta a l’Ordine decidere delle competenze ma di attenersi alla legge in vigore. Se il genio ha deciso di affrontare in questo modo la questione e se ne accollerà anche la responsabilità in ordine di spese legali ed economiche. Tu sai bene che una volta vinto il ricorso tutto cambierà in meglio e non in peggio. Noi siamo Ingegneri ed è questo che dobbiamo capire e far capire a tutta l’Italia. Nel momento in cui si capirà che la nostra professione, quella di ingegnere iunior, è una figura con grandi capacità allora noi inizieremo a contare anche all’interno dei nostri ordini professionali.

  38. Per ingegnereiunior
    Se dovessi fare un deposito al genio civile e lo dovessi timbrare con un timbro dove vi è riportato tutto ad eccezione dello iunior commetto un illecito?
    Purtroppo non mi scende proprio quel termine.

  39. Tutto qui quello che ha fatto l’Ordine !!??!!, scusa ma mi sembra veramente poco !!….
    Comunque non ritieni che ci voglia un Albo Nostro ….,
    Appena avrai un pò di tempo, mi interesserebbe una tua, e magari anche di qualcun’altro, riflessione strutturata sulla mia proposta precedente, Grazie.

  40. GIANFRANCO
    Sul timbro deve essere chiaro il settore e la sezione a cui appartieni. Per cui se scrivi Ingegnere settore A Sez. B non commetti assolutamente nessun illecito. L’importante è non fare mai i furbi, chi legge il vostro progetto deve sapere che lo ha realizzato un ingegnere della sezione iuniores.
    Avevo anche io pensato che dovevamo avere un ordine nostro, ma non la penso più cosi dobbiamo avevre un po tutti più voglia di essere ingegneri e pretendere sempre più il rispetto che ci siamo guadagnati sul campo. Gli Ingegneri devono appartenere all’ordine degli ingegneri e noi siamo ingegneri.

  41. Noi dobbiamo rimanere a tutti i costi ingegneri e per garantire il mantenimento del titolo professionale, è necessario rimanere parte integrante dell’Albo degli Ingegneri. Perso questo è perso tutto. Prima ve ne convincete, meglio sarà per tutti.
    Per Gianfranco: non è obbligatorio timbrare quanto specificare il titolo completo_ingegnere civile ambientale iunior.
    Ricordiamoci bene alcuni concetti di base:
    – professione_ingegnere;
    – titolo professionale_ingegnere civile ambientale/industriale/informatico iunior. Altrimenti è abuso di titolo. Il primo che paga poi paga per tutti.

  42. Caro Gianfranco,
    non voglio sostituirmi a ingegnereiunior, ma ritengo di si, violeresti un DPR ed un regolamento:
    Il d.p.r. è l’art. 45 comma 3
    il regolamento è il regolamento del timbro del tuo Ordine, che stabilisce la forma ed i contenuti dello stesso. Quindi in teoria violeresti una norma deontologica.
    Attenzione poi al “Talebano” che ti potrebbe citare per usurpazione di titolo !!
    mi ricordo bene?

  43. P.S.
    scusa, il D.P.R: è il 328/01 art. 45 comma 3.

  44. ciao. sono iscritto da circa 1 mese all’ordine degl iingegneri.
    a me hanno detto semplicemente di prendere come riferimento quello dei colleghi sez A e specificare la sez B.
    quindi in definitiva sul mio timbro e fatto cosi:
    Dott. Ing.
    Gianluca
    n B 35
    sezione B

    Leggendo il regolamento per il timbro di milano si nota che il regolamento impone per la sez B un timbro rettangolare. inoltre impone di inserire il titolo… per me titolo e’ anche dott. ing. .

  45. Ciao Cry,
    anch’io penso che il mantenimento del titolo professionale di ingegnere sia fondamentale, ed in realtà la mia proposta prende spunto da quanto è già, con ottimi risultati, successo in Spagna, dove esistono:
    – Colegio de injenieros
    – Colegio de injenieros técnicos (nel quale sono confluiti los Peritos Industriales ed a cui ora si possono iscrivere solo gli ingegneri conlaurea triennale).
    Bé vi assicuro che la gente chiama entrambe ingegnere e si rivolge all’uno o all’altro a seconda di ciò che deve fare.
    Altra riflessione:
    Legalmente esistono due titoli, l’accademico ed il professionale. quindi secondo mè sarebbe corretto anteporre il titolo accademico al nome ovvero Dott. Nome e Conome, ed il titolo professionale a parte. ingegnere civile ed ambientale iunior o ingegnere industriale iunior.
    La riforma dei cicli universitari e degli ordini in Spagna è ormai datata e collaudata e nessun professionista con meno di tre anni di università può esercitare una profesione intellettuale.
    Béh, la stessa cosa avverrà in italia con tutta probabilità a partire dal 2012, infatti è pronto un D.P.R. (si veda .. http://www.edscuola.it/archivio/norme/programmi/riforma_tecnici.pdf ), che abroga gli istituti tecnici come ora li conosciamo e quindi ai collegi (geom. e periti), nessun diplomato potrà più iscriversi, con la conseguenza che la “fetta” di mercato che via via i tecnici diplomati lasceranno scoperta, verrà assorbita dai professionisti laureati destinati a sostituirli (ovvero quelli con laurea tiennale).

  46. Questa decisione del cni sembra la più giusta considerando la poca differenza che c’è tra la formazione del triennale e del magistrale, infatti se andiamo a considerare gli esami del campo strutture si osserva che sono solamente 3 i corsi che fanno la differenza. Bisognerà vedere cosa si intende per misure compensative di natura formative e professionale, vorrà dire forse che dovremo completare il nostro curriculum di studi tornando all’università?
    Comunque io spero che prevalga questa linea e si ritorni al percorso di 5 anni.
    Possiamo affidarci al calcolo strutturale di un professionista di 21 anni che ha studiato 6 mesi di basi fisicomatematiche e 5 esami “frettolosi” di strutture?

    Perchè dobbiamo conformarci all’europa se gli ingegneri italiani V.O. erano (e sono) i migliori al mondo? perchè sostituire il nostro sistema didattico quinquiennale che produceva un’ottima scuola di ingegneri?

  47. CARI COLLEGHI, VI RICORDATE QUESTA PRIMA SCONFITTA AVUTA DAL CNI?

    23/03/2009 – Commissione Ingegneri laureati sez. B
    Il Consiglio di Stato respinge il ricorso del CNI sul D.P.R. 328/01
    Il Consiglio di Stato ha definitivamente chiuso la questione posta dal CNI sulla legittimità del D.P.R. 328/01 (sentenza del CdS n°1473/2009).

    Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri contestava tutta la struttura del D.P.R. 328/01 e in particolare lamentava la creazione delle due diverse sezioni A e B degli Ordini Professionali. Il CNI, non soddisfatto della sentenza del TAR del Lazio Sez. I n°1791/2003, presentava ricorso al Consiglio di Stato. La Corte ha respinto il ricorso del CNI confermando la sentenza del TAR e condannandolo alla refusione delle spese di giudizio per la somma di 26.000 Euro.

    Ricordiamo infine che il D.P.R. 328/01 è lo strumento attuativo per riconoscere e validare i titoli e le professioni create dalla riforma universitaria “3+2” in ottemperanza alle direttive europee per l’armonizzazione del sistema di istruzione e relative professioni sul territorio della Comunità Europea.

    ADESSO GIUSTAMENTE PROVANO A METTERCI FUORI CON UN’ALTRA FURBATA!!!!
    NON CI RIUSCIRANNO, VEDRETE.

    LA VERITA’ E’ CHE CI TEMONO…..

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