COMPETENZE degli Architetti iunior e dei Periti in ZONA SISMICA

A distanza di alcuni giorni dall’uscita del parere fuorivante del CNI in materia di progettazione in zona sismica degli Ingegneri iscritti alla sez. B, non solo gli Ingegneri ma anche gli Architetti e i Periti Edili si sono allarmati è hanno tirato fuori dei pareri in merito di competenze.

Il CNA (Consiglio Nazionale degli Archietti) per mezzo del Dipartimento di Magistratura e strategia dell’Archietetto iunior ha redatto un parere sulle competenze per cercare di chiarire le competenze degli Archietti. Il parere del CNA ribadisce in linea di principio le competenze dell’Ingegnere iunior espresse dal Centro studi del CNI (vedi la pagina “Documenti” di questo web log), ma a differenza di quanto espresso in precedenza ribadisce i concetti di costruzione semplice e di metodologia standardizzata, chiarendo che per metodologia standardizzata si intende “procedure e soluzioni mutuate dalla trattatistica e dalla manualistica di settore ovvero, in soluzioni e procedure formulate su criteri che assumano come riferimenti: parametri, dati, misure, indici o valori preventivamente identificati in forma manualistica o normativa., deducendone un prodotto edilizio non necessariamente sempre uguale”. Tale documento però introduce delle limitazione alla progettazione di edifici e complessi vincolati, ovvero di carattere artistico o monumentale. Quello che salta subito come concetto alle successive letture del documento è che gli Architeti hanno inteso ribadire impropriamente che la progettazione in zona sismica è anche di competenza dei professionisti iscritti alla sez. B, perche la costruzione non richieda richieda particolare studio tecnico, non risolvibile con procedure standardizzate.

Competenze Architetto iunior 493-09

Allegato alle competenze architetto iunior 493-09

Anche i Periti industriali edili hanno risposto impropriamente al parere del CNI sulle competenze in zona sismica. Tramite un documento indirizzato al Collegio di Catanzaro, hanno espresso un parere legale sulle loro competenze in campo di progettazione strutturale in zona sismica per “modeste” costruzioni, ribadendo in maniera incisiva che il Servizio Tecnico della Regione (ex genio civile) non può esprimere valutazioni di merito sulle competenze professionali e, per l’effetto, provvedere restituendo gli elaborati di progettazione. Informando impropriamente l’Ufficio Regionale ex genio civile) che tale professionista è competente per le attività di progettazione de qua. In questo senso, l’attuale Testo Unico riproduce in toto agli artt. da 83 al 103 le norme contenute nella Legge n. 64/1974, che annovera i Periti Industriali edili tra i professionisti competenti alle attività di progettazione di opere in cemento armato in zone sismiche.

Competenze Periti industriali edili “zona sismica” 09/06/09 _CATANZARO

I pareri del CNI in merito alle competenze degli Ingegneri civili ambientali sez. B in zona sismica, sono gli unici che vanno contro le competenze di una categoria che ha nel proprio piano di studi la progettazione strutturale in zona sismica. Detti pareri non fanno riferimento alla incapacità di progettazione strutturale in zona sismica e non, dei tanti Ingegneri Industriali e dell’ Informazione iscritti alla sez. A che non hanno mai affrontato nel proprio piano di studi esami specifici per consentigli la progettazione strutturale.

Ricordiamo al CNI che i veri incompetenti in materia di progettazione strutturale anche per mezzo del loro piano di studi,  sono gli Ingegneri Industriali e dell’ Informazione anche iscritti alla sez. A che hanno avuto la possiblità di iscrizione a tutti e tre i settori senza averne le effettive competenze e capacità.

PROMOSSO A PIENI VOTI IL 3+2

Il Politecnico di Milano promuove a pieni voti il 3+2. Da un indagine occupazionale riferita all’anno 2007 realizzata dall’Ateneo lombardo, il mondo del lavoro ha premiato le nuove figure professionali nate con la Riforma. Elevatissimi i tassi di impiego e la soddisfazione dei neoassunti.

Dai risultati emerge che i laureati sono giovani e sono occupati oltre il 70% dei laureati triennali che non hanno proseguito gli studi al politecnico.

Considerando i laureati triennali che non proseguono gli studi in ateneo a parte il 70% occupato in attività lavorative, c’è un 20 % che frequenta corsi specialistici in altri atenei e master di approfondimento e un 10% che opta per altre forme di isctruzione. Insomma chi non lavora, già studia studia ancora a vari livelli; di giovani ingegneri sulla strada sembra non esserci traccia.

Per quanto riguarda la stabilità la situazione dei laureati triennali è molto soddisfacente in quanto il 50% del campione occupa un posto di lavoro a tempo determinato a differenza degli specialistici che sono fermi al 46% del campione.

Il dato del politecnico di Milano non rispecchia quello del Centro studi del CNI nel quale si riporta un valore nazionale di occupazione pari al 28,5%. Il paventato flop del CNI sulle lauree 3+2 non sembra rispecchiare le situazioni riscontrabili in vari atenei italiani. Gli studi del CNI sembrano alquanto strani in relazione al successo del 3+2.

In allegato l’articolo:

01.07.2009 Ilgiornale dell’ingegnere

Comunicato CUP3 e rassegna Stampa

COMUNICATO STAMPA CUP3
Ancora una volta ed a distanza di ben otto anni ormai dall’emanazione del DPR 328/01 ci troviamo a dover perorare la nostra causa contro coloro che invece istituzionalmente ci rappresentano.
E’ di pochi giorni fa l’emanazione da parte del Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI) di un parere assurdamente restrittivo e gravemente lesivo dei diritti degli iscritti alla sezione B dell’Albo degli ingegneri: il CNI ha di fatto sancito la fine della nostra attività professionale in ambito progettuale e di direzione lavori, creandoci un irreparabile danno economico oltre che di immagine.
L’assurdità sta nel fatto che ad oggi le UNICHE sentenze in materia disponibili sono la sentenza del TAR Campania (n.1314/2006), che ha ribadito il principio ampiamente sancito in giurisprudenza che ciò che non è espressamente vietato dalla norma è consentito, la sentenza del TAR Lazio (per l’annullamento del DPR 328/01) e, in secondo grado, la recente sentenza del Consiglio di Stato (che condannava lo stesso CNI al risarcimento di 26.000 euro di spese processuali), ed in cui viene ribadito che le “attività maggiormente caratterizzanti la professione” sono elencate a mero “titolo esemplificativo e non tassativo”).
Ancor più assurdo è che il parere del CNI contraddice anche lo studio (n.103/2008) effettuato dal suo stesso Centro Studi, il proprio parere datato 17/12/2008, in merito alle competenze degli ingegneri iuniores circa la progettazione, direzione lavori, emissione di certificato di idoneità e
collaudo per interventi di adeguamento sismico, oltre a non tener conto dell’importante richiamo ai principi deontologici che il Comitato Giuridico Consultivo della Regionale Calabria, dello scorso 28 febbraio, predisposto su richiesta della stessa Regione Calabria per la controversia legale in corso proprio in tema di competenze professionali degli ingegneri iuniores.
È del tutto evidente che il parere emanato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, per la cui stesura non vi è stato quel necessario approfondimento (ancor meno dei curricula universitari degli ingegneri iuniores) che una siffatta delicata materia avrebbe richiesto. Oppure, il parere è solo il
primo atto di un oscuro quanto diabolico disegno che prevede la “cessione degli ingegneri della sezione B” in favore dell’istituendo Albo Unico delle professioni tecniche?
Il CUP3 certo non starà alla finestra a guardare cosa si deciderà del nostro futuro Sosterremo tutti i ricorsi che verranno attivati da un parere così irresponsabile e qualora ce ne fossero gli estremi non lesineremo a chiedere anche danni morali e materiali agli interpreti di una “non-legge”.
Il Presidente
Vincenzo Boccassini

Comunicato stampa CUP3

Italia Oggi del 01.07.09 – Ingegneri, è lite sulle competenze



STOP A SOPRUSI E RESTRIZIONI DEL CNI SULLE COMPETENZE DEGLI INGEGNERI IUNIORES

SCARICA IL FAX E INVIALO ALLO

06.68897350 (oggi funziona!!!!)

faxCLICCA SULL’IMMAGINE E SCARICA IL FAX E INVIALO ALLO 06.68897350 (oggi funziona!!!!)

“Gentili colleghi,

grazie all’attività svolta in questi giorni siamo riusciti a sensibilizzare alcuni Ordini provinciali in merito al parere fuorviante in merito alle competenze professionali prodotto del CNI.

Devo dire che la situazione non è di facile ed immediata lettura poichè il documento non è stato recepito, fortunatamente, nello stesso modo da tutte le province, ma stiamo riscontrando particolari problemi laddove eravamo a conoscenza di situazioni ostative: faccio riferimento a Pesaro e Macerata, in Calabria e parte della Sicilia.

Ora è necessario inoltrare il documento che troverete nel questo sito, al Ministero di Giustizia, unico in grado di rispondere al CNI, con parere in merito alle competenze professionali, perchè solo così si potrà palesare l’evidente forzatura del CNI.

Non nascondo le mie perplessità anche su quanto espresso dal Miur che di fatto si è rifiutato di esprimere pareri sulle competenze professionali: prima istituiscono i corsi di laurea, dicendo quali sbocchi professionali hanno, poi ci fanno fare gli esami di profitto ed esami di abilitazione e alla fine dicono che non sanno nulla in materia!

Come vedete le attività da svolgere sono tali e tante che è necessario coordinarle ed avere la disponibilità di colleghi capaci e volenterosi.

Chi ha la possibilità di fare qualcosa o voglia aggregarsi alle iniziative ci dia una mano sin da ora.

Ricordo che è necessario per la sopravvivenza della categoria l’apporto della singola persona, altrimenti rischiamo di diventare succubi dei colleghi della sezione A, i quali intascherebbero le parcelle anche sui nostri lavori…

Dobbiamo mandare quanti + fax possibile al Ministero Giustizia per dire basta agli interventi denigratori del CNI nei nostri confronti.

Vi chiedo gentilmente di divulgare la notizia quanto più rapidamente possibile a tutti i colleghi, oltre a ribadire la necessità di inoltrare fax al Ministero.

Enzo Boccassini”

ALLEGATO: Fax Ministero Giustizia dai colleghi sez.B

DA INVIARE VIA FAX AL 06.68897350

SUL PARERE DEL CNI…..passiamo al contrattacco

Questo il parere del presidente uscente dell’ordine di Roma. Veramente, a mio parere, un grande ingegnere e sopratutto una grande persona.

Ritengo che lo stato di costruzione semplice e procedura standardizzata siano indipendenti dal tipo di sollecitazione che possa agire sulla struttura che se è semplice lo è per ogni condizione di carico cui è sottoposta e un procedura se è standardizzata lo è altrettanto a prescindere dal carico che agisce sulla struttura.
Quindi si dissente dalla interpretazione del Consiglio Nazionale degli Ingegneri che esclude “tout court” l’ingegnere iunior da una attività cardine della nostra professione.
Viene da chiedersi in quali aree, ad avviso del CNI possa esercitare la professione il collega iunior atteso che il territorio italiano è nella massima parte classificato come sismico.
Sarei curioso di prendere visione della “ampia e approfondita” discussione che si sarebbe tenuta al Consiglio Nazionale – così riporta la nota del cni – per giungere ad una conclusione così tranciante.
Forse una richiesta di accesso agli atti di tutti i colleghi iuniores di Roma non sarebbe una idea sbagliata: la misura del CNI, cari amici, vi colpisce pesantemente nell’esercizio professionale.
Se gli atti non dovessero riportare la “ampia e approfondita discussione” sarebbe interessante conoscere le motivazioni che hanno dato corso alla decisione del CNI.

tratto da un commento di Marco

P.S. Cari colleghi non si scherza sul futuro delle persone ed è per questo che noi non resteremo a guardare, anche se abbiamo perso una piccola parte della battaglia, non pensiamo minimamente di abbandonare il campo, anzi questa volta andiamo avanti con tutte le forze, ci hanno procurato un danno e questa volta qualcuno dovrà pagare.

A giorni vi comunicherò le iniziative da intraprendere.

CNI parere DPR 328/01

LA PROFESSIONE DI INGEGNERE IUNIOR NON ESISTE PIU.

teschio

E’ con grande rammarico che apprendo del parere ufficiale del CNI in merito al Calcolo, Verifica e Direzione Lavori di edifici in zona sismica.
Ho sempre sperato che questo documento non sarebbe mai uscito. Mi sbagliavo, è lo stesso CNI che ci impedisce di svolgere la professione di ingegnere iunior negandoci qualunque progettazione strutturale, in considerazione del fatto che tutta l’Italia è SISIMICA anche alla luce delle nuove normative in vigore dal 1 Luglio 2009.
Con questo parere si chiude ufficialmente bottega, non mi resta che iscrivermi veramente all’ordine dei Geometri tanto che cambia? Nulla, non cambia nulla, ora siamo a tutti gli effetti paragonati ad un Geometra, anzi per di più noi siamo sbeffeggiati da loro in quanto noi come stupidi ci siamo fatti 3 anni di università studiando materie che non possiamo applicare sul campo, una vera e propia PERTITA DI TEMPO.
Mi rivolgo all’Ing. Picardi Antonio che ho conosciuto di persona, chiedendogli perchè non ci ha informati di questo parere? che penso conosca in quanto componente del CNI. Come è possibile aver permesso la diffusione di un tale parere senza informare tutti i colleghi?
Che fine farà a questo punto il ricorso al TAR Catanzaro che era in discussione ieri? le conclusioni le ha già tratte il CNI.
Caro Enzo Boccassini, a questo punto il sito ingegnereiunior.it non ha senso di esistere come tutta la professione di ingegnere iunior, come non ha senso aver sprecato tempo e denaro per un ricorso al TAR che alla luce del parere del CNI è perso di diritto.

Il ricorso lo dobbiamo fare contro il CNI, chiedendo i danni professionali e morali, in pratica ancora una volta dobbiamo farci ricorso contro noi stessi.

CHIEDO UFFICIALMENTE A PICARDI E A BOCCASSINI COSA POSSIAMO FARE A QUESTO PUNTO, VI CHIEDO, CI SONO SPERANZE, SI PUO’ FARE RICORSO O DEVO CONSIDERARE DEFINITIVAMENTE MORTA LA PROFESSIONE DI “INGEGNERE CIVILE AMBIENTALE IUNIOR” ?

Con estrema delusione,
Marco Sabatini
http://www.ingegnereiunior.it

Non rimaniamo a guardare, organizziamoci, aspettiamo la sentenza, convochiamo riunioni in tutte le province, coinvolgiamo gli Ordini, molti dei quelli sono con noi, e l’Università e FACCIAMO STA CAUSA CONTRO IL CNI per danni alla professione anzi per la distruzione della professione.

I laureati stranieri snobbano l’Italia.

Giorni fa è stato pubblicato un articolo sul Corriere della Sera che esamina le cifre sulla competizione per la manodopera altamente qualificata.

Alcune frasi riassuntive e significative tratte dall’articolo di Gian Antonio Stella:

“”I laureati italiani che se ne sono anda­ti a lavorare nei 30 paesi Ocse sono 395.229. Quelli che hanno fatto il percor­so inverso 57.515. Con un saldo negati­vo di 337.714 «dottori». Saldo che, an­che ad aggiungere gli 84.903 laureati arri­vati da paesi non Ocse, resta altissimo: ci mancano 252.811 «teste».””

“”E i nu­meri, che sono sì del 2001 (ultimo censi­mento disponibile) ma sono inediti per­ché elaborati in questi mesi, ci fanno ar­rossire.””

“”Con le nostre università piene di mogli, figli e cognati.””

“”I nostri Ordini sbarrati con i catenacci verso i giovani «intrusi».””

“”una società ermetica­mente chiusa e protetta non so­lo dalle motovedette ma anche dai vigilantes degli orticelli scientifici e professionali””

“”Peggio di noi stanno solo la Corea, il Messico e la Polonia.””

“”E solo 7 su mille (sette su mille!) hanno scelto la penisola di Leonardo Da Vinci, Antonio Meucci, Enrico Fermi che non a caso forse se n’erano andati loro pure all’estero.””

E il nostro CNI attraverso il presidente Stefanelli propone di abolire il 3+2 per tornare al ciclo unico riportando l’Italia indietro di 10 anni???!!!! Ecco cosa succedeva 10 anni fa quando possiamo dire che non esistevano le lauree triennali (il DPR 328 è del 2001), i dati sopra analizzati sono del 2001. L’italia deve ringraziare le lauree triennali che forse oggi nel 2009 hanno sicuramente migliorato la situazione. Nel 2001 quale laureto arrivato dall’estero, proveniente da un percorso triennale si azzardava a avvicinarsi al sistema italiano? A distanza di 10 anni si continua nonostante tutto ancora ad ostruire i laureati triennali con tutte le forze attraverso “”i nostri Ordine sbarrati con i catenacci verso i giovani “intrusi” e attraverso una società ermeticamente chiusa e protetta dai vigilantes degli orticelli professionali””.

Che dire, “”Peggio di noi stanno solo la Corea, il Messico e la Polonia.””
Link:

La mobilità intersettoriale nell’albo degli Ingegneri

Tratto da un commento di un visitatore:

Egr. collega,

è da non poco tempo che partecipo e seguo con piacere agli argomenti presentati mediante sito internet da Lei creato nonché gestito. La contatto in quanto ho un documento da sottoporre alla Sua attenzione e ritengo di immediata divulgazione nonché pubblicazione. Detto documento riguarda un’attenta analisi, redatta in maniera più che lodevole, da un Nostro collega ing., circa la mobilità intersettoriale nell’albo degli ingegneri che dimostra come sentenze e pareri sbagliati, che ad oggi creano disordine nella corretta interpretazione del DPR 328/01, non interessano in alcun modo il nostro ordinamento professionale.

Detta faccenda mi sta molto a cuore, non solo per questioni personali, così come potrà notare dai miei interventi sul forum, dove ho sempre promosso la necessità di attivarci circa la grande limitazione impostaci, dai legislatori e successivi interpreti, che vede coinvolti noi ingegneri, prodotti a partire da D.P.R 328 del 2001, rispetto ai non poco fortunati del precedente regolamento. Mi riferisco alla facoltà di non poter operare/accedere, alla stregua degli ing. VO, in tutti i settori della sez. di appartenenza ma solo a quello il cui accesso, addirittura dopo le ultime vicende giuridiche “sentenza del TAR e parere del CS”, risulta vincolato allo specifico corso di laurea. Inoltre, La informo che i futuri ing. , ad oggi ancora studenti del vecchio ordinamento, proprio per non incombere nei nostri problemi hanno attivato una raccolta di adesione, al fin di tutelare il loro magnificus status, tramite un gruppo creato su facebook, proprio perché a partire da gennaio 2010 saranno anch’essi travolti dal nuovo esame di stato e dalla ripartizione in settori. Detti furboni non essendo ancora sazii delle infinite proroghe, a partire dal 2001 e a tutt’oggi concesse, chiedono al governo un’ulteriore proroga, addirittura fino a saturazione dei laureandi con il V.O. e successivo accesso al relativo esame di stato nonché albo. Tale richiesta, qualora venga accolta, rappresenterà l’ennesima dimostrazione di quanto lo Stato ed il CNI non ci tutelino nonché una promulgazione di fratture e distinzioni nel ambito della stessa classe di professionisti e con medesimo titolo di studio “ad esempio tra un ing. quinquennale e uno specialista informatico oppure elettronico, stesso titolo di studio con la differenza che il primo firma o potrà firmare progetti strutturali pur non avendo fatto nessun esame specifico mentre il secondo si accontenterà di non poter firmare nulla, di non poter esprimere la sua professionalità in tutte le forme e modi lì dove egli ritiene opportuno nonché capace, di non poter partecipare ai bandi di concorso dove richiedono l’iscrizione in tutti i settori “sembrano fatti ad hoc per i VO” e non infine di pagare le tasse al relativo ordine per avere un timbro da conservare sulla scrivania ed il suo nome in una colonna talvolta deturpato con la dicitura iunior. TUTTI VOGLIO TUTELARE I LORO DIRITTI SOLO NOI NON RIUSCIAMO A FARLO. A valle di quanto esposto, ritegno opportuno che in contro risposta si passi all’azione, magari anche sfruttando lo stesso facebook per richiedere adesioni da sottoporre alle massime cariche dello Stato, alle Autorità garanti della concorrenza e del mercato nonché ai Nostri Ordini al fine di una razionale revisione del DPR 328/01 nei punti che interessano la mobilità intersettoriale per una corretta, trasparente, equa e libera concorrenza di mercato. E’ tempo di dire basta.!

Porgo distinti saluti. Beppe

LA MOBILITÀ INTERSETTORIALE NELL’ALBO DEGLI INGEGNERI

Regione Liguria: elenco certificatori

La Regione Liguria ha emanato specifica circolare in merito all’iscrizione nell’elenco dei certificatori energetici. Sono inclusi, senza la condizione di partecipazione e del superamento della verifica finale di appositi corsi,  tutti gli iscritti della sezione A e B, dei settori civile ambientale ed industriale. Attualmente restano esclusi gli iscritti del settore dell’informazione.

Lettera Regione Liguria per iscrizione elenco certificatori del 07/05/09

Piano Casa, competenze dei progettisti.

pianocasa

Il nodo delle competenze è stato analizzato in un articolo tratto da Edilizia e Territorio inserto del Sole 24 Ore. L’avvocato redattore dell’articolo riassume le competenze assegnateci dal DPR 328/2001, con la stessa impostazione data dal Centro studi del CNI nei suoi documenti che riguardano le competenze degli ingegneri (vedi sezione Download). L’articolo viene concluso analizzando le competenze in rapporto ai lavori di ampliamento previsti dal Piano Casa, dichiarando che l’ingegnere iunior è legittimato a progettare e dirigere lavori di tali interventi. Al contempo si sollevano gravi problemi per quanto riguarda i Geometri che non sembrano avere le competenze adatte ad seguire gli iterventi di tali lavori.

Nell’altra parte dell’articolo vengono raccontate le posizioni degli ingegneri iunior e dei Geometri in rapporto al piano casa, per l’occasione sono stati interpellati il presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri e l’ing. Vincenzo Boccassini, presidente del CUP3.

In allegato l’articolo: Edilizia e Territorio competenze Piano Casa